Vi do il benvenuto sul blog di Wonize. Oggi parleremo di SEO e in particolare ci focalizzeremo sul B2B.
Ogni secondo vengono effettuate 67.000 ricerche circa su Google. Questo significa che 67.000 persone al mondo hanno posto una domanda al motore di ricerca più utilizzato e queste stesse persone stanno cercando una risposta. Avete le carte in regola per risolvere la ricerca di questi potenziali clienti?
Sono d’accordo con voi, non tutte le 67.000 persone cercano soluzioni fornite dalle società che operano nel mercato B2B, ma il punto è questo: sempre più utenti utilizzano Internet per risolvere un problema.
Come dicevo in precedenza è necessario fornire agli stessi utenti una risposta.
Il primo consiglio che mi sento di darvi in questo blog è che “concentrarsi su un motore di ricerca che non si chiama Google si traduce in tempo perso.” Se non ci credete, ecco un grafico qui sotto che ritrae le quote di mercato per quanto riguarda i motori di ricerca nel 2018:


Beh, questa foto parla da se… ora sappiamo qual è il nostro obiettivo. Ma come possiamo raggiungere i primi posti su Google e ottenere la visibilità che pensiamo di meritare?
In questa guida SEO focalizzata anche sul B2B, vi svelerò qualche trucco e suggerimento per aiutarvi a promuovere la vostra attività, aumentare il numero dei visitatori del vostro sito web, convertire di più e infine migliorare le entrate, che è ciò che ci importa.
Cominciamo?
Cos’è la SEO per il B2B?
L’ottimizzazione dei motori di ricerca per le aziende che si rivolgono ad altre aziende, conosciuta come B2B o business-to-business, consiste nell’ottimizzare un sito web per posizionarsi più in alto nei risultati delle pagine dei motori di ricerca (SERP) per frasi chiave relative ai prodotti o ai servizi di un’azienda B2B.
L’obiettivo dell’ottimizzazione SEO B2B è quello di aumentare la visibilità e attirare più traffico qualificato sul sito web dell’azienda, che può portare a più opportunità di vendita e aumento delle vendite.
Ci sono vari elementi da considerare per ottimizzare un sito B2B e ognuno di essi è altrettanto importante per ottenere traffico organico e posizionamenti organici elevati. Le quattro tipologie principali di SEO su cui concentrarsi sono:
- SEO On-page: Questa categoria include l’ottimizzazione degli elementi del tuo sito web, come la meta descrizione, il tag del titolo, il testo alternativo, le immagini e i video, al fine di garantire un’esperienza utente scorrevole.
- SEO Off-page: Questa categoria comprende l’acquisizione di link esterni da pagine di alta qualità in base alla rilevanza del tuo contenuto.
- SEO Tecnica: Questa categoria copre aspetti quali l’ottimizzazione della mappa XML del sito, la velocità di caricamento delle pagine, le pagine indicizzate e un design user-friendly.
- SEO dei Contenuti: Questa categoria comprende la creazione, la modifica e l’ottimizzazione dei contenuti del tuo sito in base alle esigenze dei clienti e all’intento degli utenti.
Qual è la differenza tra SEO B2B e SEO B2C?
Ecco le differenze fondamentali tra l’ottimizzazione SEO per il B2B e quella per il B2C:
Funnel di vendita più complessi e lunghi. I funnel di vendita B2B sono spesso più complessi rispetto a quelli dei clienti B2C (business-to-consumer) perché il processo di acquisto B2B comporta solitamente un processo di acquisto più lungo e la partecipazione di più decision maker. Al contrario, i funnel di acquisto B2C sono più brevi e coinvolgono un solo decision maker (il consumatore).
Obiettivi parole chiave a basso volume. L’ottimizzazione SEO B2B implica spesso l’ottimizzazione di frasi chiave più lunghe, mentre l’ottimizzazione SEO B2C potrebbe concentrarsi su parole chiave più brevi e dirette.
Ecco alcuni esempi di frasi chiave che potrebbero essere utilizzate nel marketing B2B:
- software di pianificazione delle risorse aziendali;
- soluzioni di automazione industriale;
- software di gestione della catena di approvvigionamento;
- strumenti di business intelligence per hotel.
Ecco alcuni esempi di frasi chiave che potrebbero essere utilizzate nel marketing B2C:
- borse;
- computer portatili;
- offerte di viaggio;
- prodotti di bellezza;
- attrezzature per il fitness.
Tassi di conversione bassi. I tassi di conversione sono inferiori nell’ottimizzazione SEO B2B rispetto a quelli nell’ottimizzazione SEO B2C perché le transazioni B2B richiedono spesso un budget più elevato che potrebbe richiedere più ricerche e considerazioni prima di effettuare un acquisto. Inoltre, i prodotti e i servizi B2B sono spesso più complessi e richiedono più conoscenza tecnica, il che può rallentare il processo decisionale.
Al contrario, le vendite B2C creano un senso di urgenza e attirano il desiderio di un prodotto o servizio da parte del cliente, rendendo più facile convertire un consumatore.
Contenuti diversi. Il content marketing B2B implica la creazione di diverse tipologie di contenuti, come webinar e rapporti di ricerca, mentre il content marketing B2C potrebbe includere formati come video, infografiche e post sui social media.
Inoltre, il content marketing B2B utilizza spesso un tono più formale e professionale, mentre il content marketing B2C potrebbe utilizzare un tono più casual e amichevole.
Le Comunicazioni di Marketing. Le aziende B2B hanno bisogno di connettersi a fondo con i clienti poiché il ciclo di vendita è più lungo rispetto al B2C. Le informazioni scambiate dovrebbero essere più profonde e dettagliate. Le email ottimizzate e i post sui social media, i blog, le guide e i tutorial sono le migliori opzioni di comunicazione di marketing per le aziende B2B, poiché forniscono soluzioni ai problemi dei clienti in modo approfondito e migliorano al contempo la consapevolezza del marchio.
I clienti delle aziende B2C prendono invece decisioni impulsive e sono più attratti da comunicazioni di marketing concise e accattivanti come le storie e i post sui social media, le notifiche push, la messaggistica testuale e gli annunci pubblicitari presenti nei banner.
Come si evolverà la SEO nel 2023?
Fare SEO nel 2023 significa creare una strategia che va oltre il numero delle parole chiave e contenuti scansionabili dagli spider.
Esistono infatti strategie più complesse che ci consentono di fornire a Google e agli utenti un sito di maggiore qualità. Vediamo la prima.
Strategia di link
Come farla? Partiamo subito: create un pezzo autorevole su un argomento che considerate importante per il vostro portale e successivamente realizzate dei contenuti specifichi a supporto del pezzo autorevole. Una volta fatto ciò collegate questo contenuto agli articoli di supporto e viceversa.
Spiegandolo meglio: la pagina pilastro (il pezzo autorevole) si collega a ciascuna pagina correlata e ognuna di queste rimanda alla pagina pilastro con la “stessa parola chiave” attraverso un collegamento ipertestuale.
Il vantaggio di questo modello, oltre all’organizzazione dell’architettura del sito, è che una pagina pilastro – ormai diventata autorevole – può elevare il ranking di ricerca di tutte le altre pagine collegate alla stessa pagina pilastro.
Qui sotto un diagramma che spiega bene questa strategia:


Costruire una solida architettura di contenuti è incredibilmente importante per posizionarsi nei motori di ricerca.
La creazione di articoli orientati su un argomento specifico non solo ci aiuterà a risolvere le domande poste dagli utenti su Google, ma ci permetterà anche di concentrarci sulla creazione di contenuti a cui il nostro pubblico è realmente interessato.
Ciò significa maggiore efficienza lato SEO e meno sprechi di tempo nella produzione di post ripetitivi che non aiutano a far progredire i nostri obiettivi.
Porsi alcune domande prima di costruire la pagina pilastro è cosa buona e giusta:
- La parola chiave per il quale desiderate posizionarvi dispone di un volume di ricerca sufficiente?
- Avete già contenuti che coprono l’argomento? In tal caso, potreste usare ciò che avete e aggiungere dei link interni.
- L’argomento è un qualcosa che volete trattare nel dettaglio? Se la risposta è “sì”, potete iniziare a creare la vostra pagina pilastro e i contenuti correlati.
Ma è così importante l’autorevolezza di un contenuto? Oggi Google osserva molto attentamente l’authority di un post. Questo lo aiuta a classificare le pagine nei risultati dei motori di ricerca (SERP).
L’autorità del contenuto è determinata da molti fattori:


Esaminando questi dati, come possiamo creare il nostro pillar?
Innanzitutto, è necessario scrivere un ottimo contenuto. Questo dovrà essere ben documentato e offrire degli approfondimenti in grado di stuzzicare l’interesse degli utenti.
Questi contenuti vengono chiamati “pagine pilastro” o pillar pages.
Il titolo di una pagina pilastro deve essere accattivante, del tipo: “tutto ciò che devi sapere su…” ecc. Il titolo è fondamentale perché è la prima riga testuale che gli utenti vedono nel momento in cui cercano una determinata parola chiave su Google.
Quanto dovrà essere lungo il pillar? Non esiste un numero ben preciso ma i risultati che appaiono nella prima pagina di Google contengono in media 1890 parole. Questo è un buon punto di riferimento.
Seguite questi altri passaggi che vi aiuteranno a creare la vostra pagina pilastro:
- Esaminate 5-10 problemi della vostra clientela (usate sondaggi, interviste e fate qualche ricerca secondaria all’interno delle comunità online);
- Raggruppate ciascuno dei problemi in ampie aree tematiche;
- Create delle idee per i contenuti in linea con ciascuno degli argomenti principali e i sotto-argomenti corrispondenti;
- Misurate e perfezionate il tutto.
Questo processo vi aiuterà a strutturare il vostro calendario editoriale per una strategia di link efficace.
Ma come fate a capire quali sono i contenuti migliori su cui concentrarvi? È qui che entra in gioco la ricerca delle parole chiave o keyword research.
La ricerca delle parole chiave è un modo utile per determinare quali contenuti vengono cercati dal nostro pubblico in target.
Per iniziare, create un elenco di argomenti importanti per la vostra attività. Quindi inserite per ogni argomento alcune potenziali parole chiave che il vostro pubblico cercherà su Google. Ad esempio, se il vostro argomento principale è il marketing su Instagram, i vostri argomenti secondari potrebbero includere: account aziendali su Instagram, didascalie su Instagram, hashtag su Instagram oppure ancora gli insight su Instagram.
Una volta che avete il vostro elenco, usate uno strumento come Ubersuggest o il tool di SemRush per trovare parole chiave correlate e termini che potreste non aver incluso inizialmente nel vostro progetto. Assicuratevi di avere un mix di parole chiave a coda lunga e coda corta.
Ora occorre capire come i vostri concorrenti si classificano per ognuno degli elenchi creati. Come ottenete questo dato? Sempre con SEMRush.
Questo vi permetterà di trovare lacune nella loro strategia di ricerca e di individuare parole e frasi importanti da usare per la vostra pagina pilastro. Dopo aver completato tutti questi passaggi, utilizzate lo Strumento per le parole chiave di Google per restringere l’elenco delle parole chiave.
Una volta sviluppato il tema del pilastro e i contenuti correlati, create un tracciamento per la vostra strategia. Potete farlo anche tramite Excel… questo vi consentirà di organizzare l’intero processo e assicurarvi che tutti i contenuti sono stati collegati correttamente.
Nel prossimo capitolo ci focalizzeremo sull’algoritmo di Google e i suoi aggiornamenti.
Aggiornamenti dell’algoritmo di Google
Google sta diventando più umano anno dopo anno. Ok Google… sei sempre sul pezzo!
A parte gli scherzi, fate una prova:
Quando cercate “fidanzata Justin Bieber”, lui vi trova automaticamente Hailey Baldwin.
Questo funziona grazie al RankBrain, il recente aggiornamento dell’algoritmo di Google che utilizza l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale per fornire al ricercatore i contenuti correlati alla query, senza la necessità di parole chiave specifiche… incredibile vero?
RankBrain fa parte di Hummingbird, l’algoritmo globale di Google per la ricerca di contenuti pertinenti, che è stato introdotto a settembre del 2013.
Pensate a Hummingbird come a un motore di un’auto. È composto da più parti. C’è il radiatore, il filtro dell’olio e i cilindri. Per fornire un’unità efficiente, tutte le parti del motore devono essere in funzione. RankBrain, quindi, è solo un altro aggiornamento. Ma è importante.
Esistono più algoritmi che aiutano a fornire risultati accurati. Per esempio:
- Panda: un filtro di ricerca progettato per degradare i risultati di scarsa qualità dal posizionamento ottimale nella SERP.
- Penguin and Payday: aggiornamenti dell’algoritmo progettati per combattere lo spam.
- Pigeon: un aggiornamento dell’algoritmo progettato per migliorare i risultati locali.
- Top Heavy: un filtro progettato per degradare le pagine lente.
- Mobile Friendly: questo aggiornamento dell’algoritmo è progettato per premiare le pagine ottimizzate per i dispositivi mobili.
- Pirate: algoritmo che penalizza le pagine che violano le leggi sul copyright di Google.
- PageRank: il modo in cui Google dà credibilità ai contenuti con forti backlink.
RankBrain offre risultati di ricerca che potrebbero non contenere una corrispondenza esatta della parola chiave. Riguarda l’intento di ricerca. Come viene calcolato il RankBrain? Attraverso il:
- Click-through rate: percentuale di clic effettuati su un risultato.
- Tempo di permanenza: tempo in cui un utente rimane su una pagina Web prima di tornare ai risultati di ricerca e cercare un risultato potenzialmente migliore.
Sono ormai lontani i giorni del keyword stuffing, gente.
La Ricerca Vocale
Il 20% delle ricerche su Google vengono effettuate tramite la ricerca vocale, e questa cifra tenderà a salire negli anni a venire.
Di fatto, entro il 2020 si prevede che la metà delle ricerche verrano formalizzate attraverso la voice search.


Con la tecnologia in via di sviluppo (grazie ad Apple CarPlay e Google Home), è facile aspettarsi di vedere la ricerca vocale diventare il prossimo grande cambiamento lato SEO, e questo riguarderà anche il mercato B2B.
Questo significa che dobbiamo iniziare a prendere in considerazione il “linguaggio comune” quando creeremo il nostro contenuto. Il mio consiglio è quello di smetterla di usare parole che non rientrano nel pour parler quotidiano quando scriviamo un post o pagina per il nostro sito. Prendendo in omaggio una frase di George Orwell:
“Non usare mai una parola lunga quando ne puoi usare una corta.”
Con la ricerca vocale ormai in crescita dobbiamo considerare l’inclusione delle parole chiave long-tail nel nostro piano editoriale, espandere le tattiche SEO local e puntare ai featured snippets.
“La concorrenza si batte prevedendo in anticipo le evoluzioni del mercato.” … Quest’ultima citazione non l’ho presa da nessuno.
Capitolo 2: La ricerca delle parole chiave
Le parole chiave svolgono ancora un ruolo vitale quando si parla di SEO e la vostra azienda deve mirare a classificare le keyword a coda lunga e breve specifiche. È un processo arduo, ma è quello che vi permetterà di pagare i dividendi nel lungo periodo, se fatto correttamente.
Come abbiamo detto prima parlando della strategia di link, è necessario crearsi una sorta di popolarità su Internet. Non si tratta più di cercare di classificare la parola chiave più grande e migliore che si possa trovare. Si tratta di trovare la propria nicchia e quindi, costruire i contenuti attinenti ad essa.
Pensate sia difficile? Vi guiderò attraverso questo labirinto pieno di insidie.
Tipologia di Parole Chiave, impariamo a distinguerle
Per fare una ricerca delle parole chiave ottimale, dovete conoscere al meglio quali tipi di keyword vi troverete a selezionare.
Commerciali – queste sono le parole chiave che vi interessano principalmente. Si tratta di un’ampia categoria di varie parole chiave che hanno molta probabilità di portare sul sito clienti realmente interessati ai vostri prodotti o servizi. Per farvi un esempio, se avete un sito che vende dei pacchetti turistici, la parola chiave “guida turistica” sarà inutile. Ma per un sito che offre informazioni di viaggio gratuite per fare soldi attraverso le pubblicità, può valere la pena posizionarsi con quella query. Un consiglio che vi aiuterà a determinare se la parola chiave è commerciale o meno è il seguente: cercatela su Google e analizzate i siti che compaiono nei risultati di ricerca, controllate anche se ci sono annunci a pagamento per questa parola chiave. Se è così, significa che altre aziende stanno beneficiando di questa parola chiave, quindi potete usarla anche voi per il vostro portale.
Transazionali – altro tipo di parole chiave che possono essere utilizzate dai siti che offrono servizi o beni. Qual è la differenza con quelle commerciali? Rispetto alle parole chiave commerciali, le parole chiave transazionali si riferiscono ad un target più mirato. In pratica provano ad acquisire la persona che ha già cercato informazioni, ha preso una decisione ed è determinata a fare l’acquisto. Queste parole chiave contengono termini come: “compra”, “sottoscrivi”, “in vendita”. Di norma, esse sono molto specifiche; possono descrivere il prodotto o il servizio in modo molto preciso, del tipo: “scarpa rossa alta unisex”.
Informative – ci sono un sacco di parole chiave che hanno un volume di ricerca davvero eccezionale, ma se le utilizzate per la promozione del vostro sito, non vi porteranno tante conversioni. Perché? Con queste parole le persone cercano informazioni, ad esempio per sostenere la loro idea di acquistare un determinato prodotto, leggere recensioni o confrontare i prezzi. È possibile distinguere questo tipo di parole chiave perché di solito sono formate da “domande” e di solito iniziano con: “dove”, “come” e così via. Evitate di usarle spesso in quanto non sono commerciali e probabilmente non miglioreranno le vostre entrate.
Navigazione – un altro tipo di parole chiave da tenere presente. Quando gli utenti che navigano su Internet digitano il nome di una società o un marchio, significa che stanno eseguendo una ricerca di navigazione. Conoscono già questa azienda o questo prodotto e vogliono solo trovare l’indirizzo Internet corretto per raggiungere il sito. Tali parole chiave sono di solito utili quando la marca del sito è ben nota e popolare. Tuttavia, ci sono casi in cui i siti cercano di essere classificati per i nomi dei loro concorrenti, ma questo di solito non funziona bene.
Grazie a questo paragrafo sapete che dovete evitare le parole chiave di navigazione e quelle informative, quindi potete iniziare a capire come effettuare al meglio la ricerca. Passiamo al prossimo step.
Analisi del mercato
L’analisi del proprio mercato rappresenta il primo passaggio da compiere in una keyword research. scrivete l’argomento primario trattato sul vostro sito su Google e anche sugli altri motori di ricerca per vedere quali risultati ne escono fuori. È un ottimo punto di partenza perché permette di scoprire come si sta muovendo la concorrenza sullo stesso argomento.


Il mio consiglio (che è lo stesso del guru SEO Neil Patel) è quello di rubare le idee dei vostri concorrenti e renderle migliori. Pensateci un attimo: perché Google ha scelto di posizionare al primo posto quel risultato? Probabilmente perché il proprietario del portale sta integrando una strategia SEO corretta, ed è quello che dovreste fare anche voi.
Utilizzate gli strumenti giusti per trovare le parole chiave
Dovrete scaricare un ottimo strumento per trovare le parole chiave. Personalmente utilizzo SEM Rush, Ahrefs, Moz, ubersuggest e kw finder., uno dei miei preferiti per cercare le keyword B2B. Questi tool vi consentono di cercare più parole chiave tramite un sistema avanzato, aiutandovi a capire quali keyword scegliere in base alle percentuali di clic, al volume di ricerca e al grado di difficoltà.


All’interno di questi strumenti è possibile creare elenchi e conservare tutti i dati in un unico punto.
Capire cosa stanno cercando i propri clienti
Google è un sito di query. È composto dalle risposte alle domande degli utenti. Senza andare troppo lontano, anche la vostra azienda è costruita per – odio usare questo cliché – per ‘risolvere il problema del cliente’. Di conseguenza, dovete capire qual è la richiesta dei vostri consumatori. AnswerThePublic è lo strumento che vi aiuterà in tal senso.


Potete estrapolare alcune parole chiave da Answer the Public, successivamente utilizzate queste domande all’interno di un tool come SEMRush o Ahrefs e iniziate a creare il vostro elenco di parole chiave.
Creare un elenco completo di parole chiave
Utilizzate il pannello dei suggerimenti per le parole chiave di SEMRush, Moz o altri tool per trovare le keyword correlate al vostro argomento. Questi strumenti vi consentono di creare un elenco di parole chiave che poi userete per la vostra attività di posizionamento.


Voglio condividere con voi una piccola curiosità. Analizzando la SERP con MOZ per la parola chiave SEO ho notato un risultato interessante. Il secondo classificato per questa query è un dominio con un basso punteggio di autorevolezza e pochi link che puntano verso il proprio sito… tutte pratiche molto in voga tra gli adoratori della SEO tecnica.


Come riesce a posizionarsi? Paolo Albera risponde perfettamente a tutte le domande degli utenti per la parola chiave SEO attraverso una strategia di content marketing e link building interna impeccabile.
Già nel primo paragrafo, trovate – tramite l’indice dei contenuti – alcune risposte alle domande fatte su Google dagli utenti. I link vi portano ad altri paragrafi interni al post. Cos’è la SEO, come funziona Google, ricerca parole chiave, struttura sito web, ottimizzazione SEO on-page, ottimizzazione SEO off-page, ottimizzazione SEO mobile e come misurare i risultati, sono tutte soluzioni alle domande che l’utente pone al motore di ricerca.


Con un po’ di impegno anche voi riuscirete a raggiungere lo stesso risultato. Continuiamo con la nostra ricerca delle parole chiave.
Assegnare delle priorità all’elenco delle parole chiave
Il vostro strumento assegnerà un punteggio di priorità a ogni parola chiave. Ma una volta che avrete creato la vostra lista, il mio consiglio è quello di assegnare manualmente un punteggio per le keyword. Come impostare manualmente una priorità?
Basatevi sui seguenti fattori:
- Un volume di ricerca mensile di 10 o superiore;
- Un punteggio di difficoltà inferiore al 40 percento;
- Un buon tasso di click-through rate.
Inserire le parole chiave su Google
Perfetto, avete creato un elenco di parole chiave in target con tanto di priorità. È giunto il momento di inserire queste parole su Google. Da qui, è possibile vedere cosa stanno scrivendo le altre persone e iniziare a creare contenuti che coinvolgono i lettori, catturano l’attenzione e, cosa più importante, si posizionano sulla SERP.


Ora che avete le basi per effettuare una buona ricerca delle parole chiave sui motori di ricerca potete iniziare a scrivere qualche testo interessante.
Capitolo 3: Local SEO per le aziende B2B
Al momento ci sono 7,4 miliardi di persone che vivono sulla terra, quindi, a meno che non siete dei gatti che ballano il tip tap, diventa sempre più difficile distinguersi.
È per questo che ogni volta che una start up intende posizionare il suo sito su Google si apre lo scenario: “piccolo pesce dentro un grande mare“. E molti di noi sono destinati ad essere delle semplici aringhe in un oceano in continua crescita.
Ma c’è un modo per evitare la concorrenza comunicando direttamente con le persone che probabilmente sono interessate ai vostri servizi? Qui che entra in gioco la Local SEO.
La Local SEO è molto apprezzata da qualsiasi marketer.
Focalizzando i contenuti sulla vostra area locale, state effettivamente evitando di nuotare nel mare della ricerca globale e vi state dirigendo verso uno stagno molto più gestibile. Certo, il vostro pubblico sarà più piccolo, ma si tratta comunque di una fetta di mercato piuttosto ampia. Ora siete un pesce così grande in uno stagno piccolo e meno affollato.
Una strategia Local SEO è il processo di utilizzo delle parole chiave specifiche per determinate località e l’uso di funzionalità strettamente collegate alla vostra città.
Qualcuno del vostro team potrebbe obiettare all’idea di virare sul mercato locale, ma sappiamo che un marketing intelligente e mirato rappresenta il metodo migliore per attirare lead di qualità.
Ma non fidatevi solo della mia parola, informatevi attraverso i fatti:
- Il 18 percento delle ricerche su dispositivi mobili locali ha portato a una vendita entro un giorno;
- Il 78 percento delle ricerche su dispositivi mobili locali genera acquisti offline;
- Il 46 percento di tutte le ricerche effettuate su Google sono locali;
- Il 76 percento delle ricerche locali provoca una telefonata.
Ma come possiamo sfruttare la Local SEO a nostro vantaggio?
Supponiamo che avete un’azienda di tecnologia cloud computing con sede a Milano. Oltre a proporre il lungo elenco di servizi che offrite, dovete essere molto chiari su come i potenziali clienti possono trovarvi nel caso in cui vogliano conoscervi di persona.
Passaggio 1: Inserite un NAP (Name, Address, Phone number)
Il NAP della vostra azienda (nome, indirizzo e numero di telefono) deve essere elencato in modo coerente sul vostro sito web. Google odia le discrepanze, quindi assicuratevi di utilizzare le stesse informazioni ovunque e non dimenticatevi dei dati rilevanti.
Passaggio 2: Configurate Google My Business
Google My Business ingloba la ricerca su Google, Maps, recensioni e Google Analytics in un’unica e comoda applicazione. Questi servizi rendono la ricerca delle attività locali molto più semplice per i vostri clienti.
Passaggio 3: Inserite i vostri riferimenti sulle directory
Inserite il NAP della vostra azienda in modo accurato e coerente su una gamma di directory online.
Provate su:
- TripAdvisor;
- Yelp;
- Zoomato (se siete dei ristoranti);
- Elenchi locali di Yahoo;
- Bing Places;
- Merchant Circle;
- Hotfrog;
- Coobiz;
- Pagine Gialle.
Se possedete un Hotel che offre servizi ad altre aziende, ad esempio. assicuratevi di essere elencati su directory specifiche del settore come anche Booking.com, oltre a quelle elencate prima.


Se vendete un servizio come freelance SEO ci sono alcune directory interessanti: ProntoPro, Tech Directory, Financial Technology Directory e BizStanding, queste ultime tre operano fuori dai confini italiani.
Passaggio 4: Come Ottenere Recensioni
Quando si tratta di SEO, tutto diventa una sfida in fatto di popolarità. In questo contesto le recensioni contano più che mai. Il 93% degli utenti che acquistano spesso prodotti o servizi in rete afferma che le loro decisioni di acquisto sono influenzate dalle recensioni online.
È proprio così, le persone che acquistano i vostri prodotti o servizi hanno il potere di migliorare o distruggere tutte le vostre ambizioni. Le piattaforme più importanti in cui ottenere recensioni sono Google e Facebook, ma ne esistono tante altre come Yelp, TripAdvisor, Booking, Zoomato ecc.
Occorre trovare l’applicazione giusta per la propria attività. Per le aziende tech consiglio G2 Crowd.
Per ottenere recensioni positive svolgete al meglio il vostro lavoro e fate capire ai vostri clienti che possono votarvi attraverso determinate directory. Usate l’email marketing o la comunicazione verbale per incoraggiarli ad inserire una recensione dopo che essi hanno acquistato un prodotto o servizio.
Passaggio 5: Come inserire i dati strutturati
L’integrazione dei dati strutturati si effettua inserendo una porzione di codice sul vostro sito web così da aiutare i motori di ricerca ad acquisire una comprensione più profonda della vostra attività o servizi. Esistono davvero tanti markup:
- Articoli;
- Aziende locali;
- Ristoranti;
- Episodi TV e Voti;
- Recensioni dei libri;
- Film;
- Applicazioni software;
- Eventi;
- Prodotti.
Questo processo è incredibilmente efficace per la Local SEO, poiché i giusti markup possono avvisare i motori di ricerca riguardo le informazioni più importanti racchiuse sul vostro sito Web: la vostra posizione geografica, gli orari di apertura e qualsiasi offerta disponibile per i vostri clienti.
Consultate lo strumento di markup dei dati di Google per iniziare.


Passaggio 6: Rivedere le parole chiave per la Local SEO
Come abbiamo visto anche nel capitolo 2, una buona strategia SEO non può non dipendere da una ricerca minuziosa delle parole chiave.
La Local SEO non è diversa da quella tradizionale in questo contesto. Tuttavia, anziché cercare di posizionare parole come “Servizi SEO” o “Freelancer SEO”, dovete concentrarvi sul posizionamento di “Servizi SEO Cagliari”, “Freelancer SEO Sardegna” ecc.
Considerate questo aspetto quando scrivete i nuovi contenuti per il vostro sito.
Capitolo 4: Cos’è e come fare la SEO tecnica
Ci sono un sacco di ambiguità intorno al termine SEO tecnica. Il markup, ad esempio, è un aspetto tecnico della SEO, ma non rientra nella “SEO tecnica”. Piuttosto, lo schema di dati strutturati è uno strumento utilizzato nella Local SEO.
Ciò che intendiamo per SEO tecnica è questo:
“Le strategie implementate sul sito Web e sul server che hanno lo scopo di massimizzare l’usabilità del sito, la scansione dei motori di ricerca e l’indicizzazione.“
In breve, sono gli aspetti tecnici necessari che permettono agli algoritmi di Google di leggere e indicizzare in modo efficace la vostra pagina Web, che si tratti di un blog, di una pagina servizi o quant’altro.
Ci sono molti aspetti da considerare. Ad esempio:
- Spider e indicizzazione;
- Protocolli HTTP;
- Codici di stato;
- Meta tag robot;
- Velocità del sito.
Vediamoli uno ad uno.
Spider dei motori di ricerca
Uno spider (crawler, Googlebot, Bingbot, ecc.) determina in che modo indicizzare il vostro contenuto. Quando pubblicate qualcosa sul vostro sito web, uno spider leggerà e analizzerà la sua autorevolezza e poi deciderà in che modo posizionarlo nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP).
La vostra pagina web dovrà essere trovata per essere classificata, e l’unico modo per essere trovati è tramite un link da un’altra pagina web – un backlink.
Uno spider non può indicizzare la vostra pagina se non esiste nessun altro su Internet che si collega ad essa. Più link avete indirizzato verso la pagina, più “link juice” possedete e, di conseguenza, più autorevole diventerà il vostro portale. Per esempio:


Quando uno spider trova il vostro post sul blog, esegue alcuni controlli veloci prima di esaminare il contenuto. La prima cosa che fa è leggere le intestazioni HTTP.
Intestazioni HTTP
HTTP sta per Hyper Text Transfer Protocol. In parole povere, è lo status delle pagine che dal server passano al browser. Nella maggior parte dei casi si noterà il prefisso HTTPS – la “S” che significa “sicuro”.


Un’intestazione HTTP, quindi, vi dice che siete arrivati nel posto giusto, delinea il tipo di contenuto che state visualizzando e in quale formato sarà visibile sullo schermo. Tuttavia, per lo spider non è importante solo il protocollo, ma soprattutto i codici di stato.
Codici di stato
Abbiamo visto tutti le pagine di errore 404. Quando un computer carica una pagina Web che non esiste, è perché nell’intestazione HTTP è presente un codice di stato 404 che comunica al computer che l’URL non esiste.


Non c’è solo il 404 ma esistono anche:
- 301 e 302: si tratta di codici di reindirizzamento che indicano a uno spider che nel sito è presente una pagina, ma questa è stata spostata in un’altra posizione.
- 307: indica che una pagina Web è stata reindirizzata temporaneamente, ma successivamente verrà riportata all’URL originale.
- 304: una pagina non è stata modificata.
- 403: questo codice di stato significa proibito. Potrebbe essere necessario un login per entrare nella suddetta pagina oppure non sarà possibile accedervi.
- 410: significa che stai dicendo a Google di rimuovere una pagina dal suo indice.
- 451: significa che la pagina Web non è disponibile per motivi legali.
- 503: questo indica a Google che la vostra pagina web è in manutenzione.
Se la vostra pagina web funziona correttamente, il codice di stato nell’intestazione HTTP sarà 200. Questo aspetto è importante. Se possedete una pagina web funzionante ma che non riporta un codice 200, ciò influenzerà il modo in cui Google leggerà il contenuto e, quindi, come lo indicizzerà nella SERP.
Meta tag robot
I meta tag robot dicono a uno spider quali azioni può compiere all’interno della pagina che sta analizzando. Non possono impedire a uno spider di eseguire la scansione della pagina, ma riescono a determinare cosa fa Google con le informazioni raccolte.
Alcuni comandi che dovete conoscere per capire i meta tag dei robot sono:
- Index: questo comando indica a uno spider che può indicizzare la pagina.
- No Index: indica a uno spider che non può indicizzare questa pagina ma gli è consentito eseguirne la scansione.
- Follow: uno spider può seguire i link presenti su questa pagina.
- No Follow: uno spider non può seguire i link presenti in questa pagina.
- No Archive: uno spider non può archiviare il contenuto della pagina.
Se non ci sono i meta tag robots su una pagina web, Google potrà fare quello che vuole con essa e scansionarla a proprio piacimento. Ricordate di impostare il meta tag robots “Index” per tutti i contenuti fondamentali presenti nel vostro sito.


Infatti non è consigliato dire agli spider di indicizzare ogni pagina del vostro sito web. Ad esempio, una pagina di accesso non deve essere mai indicizzata nella SERP. L’indicizzazione di queste pagine potrebbe danneggiare la vostra strategia SEO.
Velocità del sito
La velocità di caricamento di una pagina ha un impatto molto forte sulla SEO. Ci sono molte ragioni per cui la velocità del sito è importante. Ad esempio, se le pagine web impiegano troppo tempo per essere caricate, i visitatori non resteranno a lungo all’interno di esse. Cercheranno altrove e questo influisce sui valori di tempo medio sulla pagina, durata sessione, frequenza di rimbalzo ecc.
Per conoscere il tempo impiegato dalla vostra pagina a caricarsi, vi consiglio alcuni tool veramente ottimi:
Queste piattaforme vi mostrano la velocità di caricamento del vostro portale web e alcuni accorgimenti che vi permetteranno di migliorare la performance.


Se il vostro sito ha un punteggio inferiore a 60, è troppo lento e dovreste migliorare la velocità di esso. Qui sotto vi pubblicherò alcuni suggerimenti per ottimizzare il caricamento delle pagine:
- Riduzione delle dimensioni dei file: le immagini e i file di grandi dimensioni rallentano il vostro sito. Dovreste comprimere le foto e rimuovere i file non necessari.
- Dati memorizzati nella cache: questo è il processo di rielaborazione dei dati irrilevanti. In questo modo, quando una pagina verrà aperta, caricherà solo ciò l’utente è in grado di vedere.
- Correggere o rimuovere le pagine 404: gli spider passeranno del tempo a scansionare le pagine irrilevanti a meno che esse non vengano rimosse o riparate. Questo rallenterà la velocità del vostro sito e influenzerà la vostra SEO.
- Controllate l’hosting: utilizzando un hosting condiviso, condividete il server con migliaia di altri siti. Per i siti di piccole dimensioni, questo risulta irrilevante. Per i siti con più di 1000 pagine, invece, influisce sul tempo di risposta del server.
Ci sono altri fattori da considerare, ma questi richiedono conoscenze di programmazione approfondite per essere risolti.
Condivido con voi questa guida in formato video realizzata da Google per migliorare il caricamento delle pagine web:
Capitolo 5: Link Building
“Un’efficace strategia di link building in rete non è il risultato della fortuna: richiede duro lavoro e sacrificio.” – Lewis Howes
Con questa citazione iniziamo il capitolo della link building… ma cos’è la link building?
La costruzione di link per il proprio sito è il processo di scambio di collegamenti con altri siti web nella speranza di migliorare la SEO e aumentare la propria autorità di dominio. Ci sono molti posti da cui potete ricevere link, ad esempio:


Ma perché è necessaria la link building?
Diciamo che vi trovate in un mercato alimentare. Avete fame e volete mangiarvi una buona pizza. Vi guardate intorno e ci sono due chioschi che preparano la pizza. Ognuno di essi ha la pizza che volete e la propone allo stesso prezzo, ma nel primo vedete una coda lunga che attende la pizza mentre nell’altro non c’è nessuno. Dopo un’ulteriore ispezione, vedete decine di persone che mangiano la pizza dal primo chiosco e nessuno dall’altro.
Quale pizza sceglierete tra le due?
È probabile che andrete da quello con la fila più lunga. Esso ha dimostrato il suo valore con la sua popolarità intrinseca.
Google funziona in modo simile.
Con l’aumento della popolarità di Internet, Google ha dovuto diventare più sofisticato.
Con così tanti milioni di siti in lizza per offrirci il contenuto migliore, la sfida di Google è diventata quella di valutarli tutti per trovare il risultato più idoneo per gli utenti.
Oltre ad effettuare la scansione di una pagina per trovare le parole chiave pertinenti, il motore di ricerca misura anche il valore di un sito in base al numero di link che provengono da altre pagine.
Più backlink possedete, migliori saranno i vostri risultati SEO.
Come funziona la link building?
Ci sono opinioni contrastanti sulla potenza della link building. C’è chi dice si e c’è chi dice no. Io sono tra quelli favorevoli.
Ovviamente esistono molte strategie di link building e alcune sono più produttive di altre.
Secondo una statistica, il 72% degli esperti SEO ritiene che i backlink siano un fattore di posizionamento significativo.
Il problema è che alcune tecniche di link building richiedono molto tempo, quindi le aziende più piccole non hanno le risorse per sperimentarle tutte.
Invece, le società dovrebbero selezionare alcune tecniche che si adattano alle loro capacità e al loro budget.
E ricordate che è meglio avere pochi siti, ma con un’autorità di dominio alta che si collegano a voi, rispetto a centinaia ma con una bassa autorità di dominio.
Non vi scriverò tutte le strategie per la creazione di link, perché sono davvero tante, ma vi descriverò le mie preferite:
Creazione di contenuti di qualità
La mia tecnica preferita per la link building è quella di creare contenuti favolosi che le altre persone avranno il piacere di condividere.
Anche se sono consapevole che questo processo è “più facile da proporre che da fare”, il contenuto autorevole è senza dubbio la migliore soluzione al problema delle poche condivisioni.
Il contenuto eccellente è quello che sposa perfettamente il messaggio del brand ed è ciò che desiderate associare al vostro pubblico.
Oltre a pubblicare un articolo con solo testo, considerate la possibilità di abbellire i vostri contenuti con infografiche originali, statistiche approfondite del settore o diagrammi che ritraggono i vostri prodotti o servizi.
Osservate il vostro sito e fatevi una domanda: qual è il contenuto più performante? C’è un modo per renderlo ancora migliore? Beh si:
- Potreste aggiungere immagini migliori;
- Potreste aggiornare il testo o aggiungere nuove statistiche;
- Potreste aumentare la lunghezza andando più in profondità su ogni tematica trattata;
Creare strumenti gratuiti
Proprio come il contenuto autorevole, l’obiettivo di uno strumento gratuito è quello di offrire al proprio pubblico un qualcosa di interessante e utile da condividere.
Dopo tutto, cosa c’è di meglio di uno strumento brillantemente utile e con una semplice interfaccia? Uno strumento gratuito utile e con un’interfaccia semplice.
Gli strumenti gratuiti sono molto condivisi dagli utenti e riescono ad essere molto redditizi quando si parla di link building. Ovviamente dovrete investire tempo e denaro per realizzarlo, ma ne varrà la pena.
Per farvi un esempio:
Copy Metrics è uno strumento parzialmente gratuito che vi fornisce alcune metriche interessanti riguardo al vostro testo: analizza la difficoltà di lettura dello stesso, la densità di alcune parole chiave e l’effettiva efficacia del copy.
Non importa quanto sia complesso il tool, è sufficiente creare uno strumento utile per il pubblico.
Curare i contenuti
L’atto di riproporre o “menzionare” il contenuto di altre persone può essere una strategia efficace di link building.
Un contenuto riproposto non è affatto un contenuto copiato; dovete sempre menzionare l’articolo originale.
Oltre a menzionare i contenuti di altre persone, prendete in considerazione la possibilità di rivedere i vostri vecchi post.
Spulciate tra i vostri archivi e selezionate alcuni post che trattano un argomento simile. Fatto questo unite il contenuto per creare un articolo autorevole.
Guest Posting
Un sondaggio condotto da Search Engine Land ha rilevato che il guest posting è la strategia di link building più popolare, con il 90% dei partecipanti che ha dichiarato di utilizzare questa tecnica.
Ovviamente questa strategia deve guardare alla qualità piuttosto che alla quantità. Per farlo:
- Analizzate l’autorità di un dominio attraverso uno strumento come Moz;
- Collegatevi solamente con i siti in target: la pertinenza è fondamentale quando si tratta di guest blogging;
- Leggete i contenuti del sito a fondo e assicuratevi che siano di qualità.
Ci sono molti siti che accettano articoli di questo tipo. Contattateli e fate la vostra proposta.
Pubblicare contenuti su altri siti Web è un ottimo modo per aumentare il traffico e migliorare la propria autorità di dominio.
La concorrenza è ovviamente alta e i proprietari di blog di qualità sono sommersi da richieste di contributo.
Assicuratevi di distinguervi dagli altri inviando un’e-mail in grado di fare la differenza:
Presentatevi: dite loro chi siete e in cosa siete specializzati.
Vendetevi: condividete una selezione di articoli o blog di cui siete orgogliosi.
Siate cordiali: utilizzate un linguaggio cordiale e provate a dettagliare la vostra richiesta.
Capitolo 6: User Experience e SEO
“Google ti ama solo quando tutti gli altri ti amano per primi.” – Wendy Piersall, Autore.
Wendy ha ragione. Il numero dei visitatori, i tassi di conversione e le interazioni sui social media riescono a coinvolgere Google nel processo di indicizzazione dei contenuti.
Non si tratta di ingannare il sistema; si tratta di pubblicare contenuti che aggiungono valore al sito.
La User Experience è un elemento essenziale per l’indicizzazione e l’attività di scansione.
Considerando la forza dei competitor, non potete permettervi di rinunciare a una buona esperienza utente (UX) e ad un sito web veloce. Altrimenti, i vostri visitatori guarderanno altrove.
Ho già spiegato l’importanza della velocità di caricamento di una pagina web nel capitolo precedente.
Per quanto sia essenziale per la SEO, raggiungere un grado di velocità soddisfacente richiede molto tempo.
Struttura del sito e sitemap XML
Ogni spider di Google agisce attraverso una metodologia chiamata crawl budget.
In breve, quando Google esegue la scansione di un sito Web per determinarne l’indicizzazione, ha un limite di pagine su cui effettuare la scansione prima di decidere in che modo indicizzare il portale.
Troppe pagine da analizzare si traducono in un rallentamento della capacità di leggere le informazioni racchiuse sul sito. Di conseguenza, lo stesso si posizionerà più in basso nella SERP.
Buono a sapersi: la struttura del sito è fondamentale per la SEO solo per i siti Web con molte pagine.
Se siete un’azienda che vende pochi servizi, è probabile che non avete abbastanza pagine sul vostro sito per preoccuparvi troppo della struttura del portale.
La mia regola empirica è questa: con più di 1.000 pagine sul sito, occorre creare una mappa dello stesso. Con un dato minore crearne una risulta utile ma non è essenziale.
Ho un magazine che si chiama Wonder Channel ed ha tantissime pagine. In quel caso diventa fondamentale creare una struttura del sito ad hoc.
Se volete leggervi qualche informazione in più sul crawl budget, Google si è focalizzato ampiamente sull’argomento.
Ma non è solo la quantità di pagine che avete sul sito ad influenzare la velocità e l’indicizzazione del sito.
Come strutturare il vostro sito è un fattore SEO da considerare. Per esempio:
- Assicuratevi che il vostra sito sia facile da navigare;
- Rimuovete i contenuti duplicati;
- Create solo URL semplici da leggere;
- Rimuovete le pagine non pertinenti;
La struttura dell’URL è probabilmente il fattore più importante menzionato in questo elenco. Un sito Web ben organizzato con sottocartelle appropriate e URL semplici consentirà a Google di leggere i contenuti più rapidamente e, di conseguenza, aiuterà gli spider a capire in che modo ciascuna pagina si relaziona con le altre presenti sul tuo sito, permettendogli di creare un’immagine generale del vostro sito web.


L’URL del vostro blog dovrebbe essere semplice come quello creato qui: https://www.wonize.it/blog/;
Ricordatevi sempre una cosa: i Google bots, come gli umani, si basano sul buon senso.
Se avete una sottocartella nella sottocartella, il tempo impiegato da uno spider per analizzare il sito web sarà molto più lungo e questo processo rallenterà anche il portale.
Personalmente adotto un approccio iterativo di “progettazione orientato alla crescita” per i siti web.
Quando costruisco un sito Web, lo inserisco in uno status definito come: “pronto per il lancio sul web.”
Questa è una versione super semplice del sito Web. Una volta che è stata messa online, lavoro costantemente per creare aggiornamenti piccoli e iterativi.
Questo approccio si adatta al funzionamento della SEO.
Quello che svolgo, quindi, è il lavoro che permette al sito di essere più facile da navigare per l’utente.
In questo modo, anche lo spider di Google non avrà problemi a leggere i contenuti del portale.
Il tutto significa in una SEO migliore e quindi un posizionamento più alto nelle SERP.
Capitolo 7: SEO Copywriting
‘SEO è un sostantivo, verbo e aggettivo.’ – Todd Malicoat
Quando si tratta di scrivere per il blog, pagine e altri contenuti ottimizzati per i motori di ricerca, le parole chiave sono solo il primo di tanti tasselli di una lunga strategia.
Lo stile, la struttura e anche il tono della vostra scrittura possono influire sul posizionamento del vostro contenuto.
Ricordatevi di scrivere sempre per informare e istruire il vostro pubblico, ma questa metodica necessita di una considerazione: “Cosa vuole Google?“
Mentre nessuno sa con certezza come funzionano gli algoritmi di Google, tutti noi conosciamo la sua missione:
“Organizzare le informazioni mondiali e renderle universalmente accessibili e utili.“
Questo ci consente di avere alcuni indizi importanti su ciò che Google ritiene meritevole per i suoi utenti.
- Organizzato: l’ho detto una volta, ma lo ripeterò di nuovo; Google è un maniaco della pulizia. Il motore di ricerca favorisce i contenuti ben ordinati e ben etichettati.
- Accessibile: Google vuole offrire rapidamente ai propri utenti i risultati migliori. Pertanto, deve capire immediatamente l’argomento trattato dal contenuto.
- Utile: Google è diventato più sofisticato negli ultimi anni e così anche la rilevanza dei contenuti è diventata più importante. Ora il motore di ricerca è in grado di capire esattamente ciò che i suoi utenti stanno cercando.
Scrittura online vs scrittura offline
Leggere i contenuti online è un’esperienza fondamentalmente diversa dalla lettura di testi offline.
Siamo la generazione della lettura rapida.


Proprio per questo motivo le persone non hanno la pazienza di cogliere dettagli inutili o di riflettere su alcuni giochi di parole intelligenti. Infatti:
- Il 55 percento di tutte le visualizzazioni di pagina vanta meno di 15 secondi di attenzione da parte dell’utente.
- I visitatori leggono solo circa il 20 percento del testo di una pagina.
Ma se nessuno si sforza di leggere il vostro contenuto, che senso ha scrivere? Dovremmo semplicemente gettare la spugna e chiudere i blog aziendali?
Assolutamente no.
Ricordate, il blog è efficace!
Il blogging aumenta i lead.
Secondo HubSpot:
- Le aziende con 401-1000 pagine di contenuti ricevono sei volte più lead di quelle con 51-100;
- Il 47% delle persone consultano i contenuti online, come i blog, prima di effettuare un acquisto.
- L’84 percento delle aziende affermano che il blog fornisce risultati concreti.
Invece di sprecare ore e ore nella scrittura di nuovi romanzi che non sono utili per il vostro lettore, ottimizzate i vostri contenuti in modo che essi siano interessanti e facili da leggere.
Struttura del testo
Data la poca attenzione da parte dei lettori nei confronti della maggior parte degli articoli online, strutturare il vostro blog in modo proattivo è essenziale per ridurre la frequenza di rimbalzo e migliorare la SEO.
Scrivete un’introduzione efficace
Per attirare l’attenzione di un lettore che legge i testi alla svelta occorre strutturare il contenuto in modo che rispecchi la forma a ‘F‘.
Significa concentrarsi nelle frasi d’apertura dell’articolo e aggiungere alla storia dei titoli che catturano l’attenzione dell’utente in tutto il post.
L’introduzione è la parte più importante dell’articolo. Questo perché il lettore medio trascorre l’80 percento del tempo ad esaminare le informazioni che si trovano nella parte superiore della pagina.
Una buona introduzione:
- Pone una domanda interessante al lettore;
- Imposta il tono dell’articolo;
- Dà al lettore un assaggio di ciò che verrà;
- È breve e coincisa;
- È intrigante e spinge il lettore a leggere il resto dell’articolo.
Siete riusciti ad attirare l’attenzione del vostro lettore? Ora il vostro obiettivo sarà quello di portarlo dall’introduzione al primo paragrafo dell’articolo e così via, sino alla call to action.
Leggibilità
‘La strada per l’inferno è lastricata di avverbi.’ – Stephen King
Vi blocco subito: il blog non è il posto giusto per dimostrare quanto siete bravi con il vocabolario.
È fondamentale che la vostra scrittura sia semplice.
Creare contenuti facili da leggere è particolarmente difficile per alcune aziende B2B.
Grazie al blog potete sfruttare gli articoli a vostro vantaggio: se il vostro prodotto risulta difficile da capire per i più, i vostri articoli aiuteranno il pubblico ad entrare in sintonia con i vostri prodotti e servizi.
Il plugin gratuito Yoast SEO offre la funzionalità di analisi leggibilità del testo. Sinceramente la disattivo ma per molti potrebbe risultare utile.
Favorite gli spazi
I blog che fanno un uso intelligente degli spazi bianchi sono molto più piacevoli da leggere.
In effetti, molti sondaggi hanno dimostrato che l’impaginazione influenza la soddisfazione del lettore.
Per aggiungere lo spazio bianco nei vostri articoli, provate questi trucchi:
- Includete i punti elenco quando possibile;
- Scrivete brevi paragrafi, massimo cinque righe di testo o meno;
- Spezzate il testo con alcune citazioni, immagini o grafici.
Tono e lingua
Quando scrivete un testo provate ad immaginare come lo stesso potrebbe risultare perfetto per il vostro pubblico di riferimento.
In pratica dovete far uso del loro vocabolario. Come trovare il proprio pubblico? Fate una ricerca da Google Analytics ed analizzate alcune metriche.
I dati demografici come età, livello di istruzione e nazionalità possono determinare il modo con cui le persone comunicano.
Supponiamo che siete i proprietari di un’azienda italiana che cerca di attirare un pubblico inglese: occorrerà tradurre il vostro sito in lingua inglese ed utilizzare alcune espressioni in auge nel Regno Unito.
Se state prendendo di mira il mercato dei più giovani, occorrerà scrivere dei contenuti a loro attinenti.
Se state cercando di attirare CIO e CEO, assicuratevi che il vostro tono di linguaggio rifletta le loro conoscenze.
Avere una chiara immagine del vostro personaggio target è fondamentale per un’efficace copywriting SEO. Fate la vostra ricerca e assicuratevi di utilizzare le parole che i vostri clienti cercheranno.
La SEO in continua evoluzione
La SEO è una disciplina complessa e in continua evoluzione.
Ciò che è efficace oggi, potrebbe essere ridondante dal prossimo aggiornamento di Google.
Questo si traduce in un cambiamento delle strategie su cui avete lavorato duramente, che dovranno essere riviste, ripensate o eliminate completamente.
Nel mondo ci sono molti esperti che potete consultare e corsi che potete seguire ma dovete ricordare che la SEO non è una scienza esatta, quindi non esiste una formula magica.
È vero, ci sono molte ottime strategie SEO, come la ricerca delle parole chiave o la scrittura creativa per migliorare l’esperienza dell’utente, ma la sperimentazione stessa è la chiave migliore per un grande lavoro SEO.
Come consulente SEO, mi tengo aggiornato sugli ultimi cambiamenti dell’algoritmo e so esattamente come lavorare sulle SERP in cui opera il cliente.
Vi aiuterò a capire i meccanismi complessi della SEO e sarò la guida che porterà la vostra azienda a classificarsi sui motori di ricerca.