Mi ricordo ancora quando inserivo dati strutturati ovunque, convinto che più schema markup significasse migliori risultati su Google.
Poi ho capito una cosa ahimè importante: Google vuole chiarezza, non quantità.
L’ultimo aggiornamento sulla documentazione delle recensioni lo conferma: ogni valutazione deve riferirsi a una cosa sola.
Niente più ambiguità, niente più scorciatoie.
E credimi, molti siti stanno facendo casino senza nemmeno saperlo.
Il problema che Google vuole risolvere
Google ha aggiornato le linee guida perché si è accorto di una cosa: troppi siti usano le stesse recensioni per prodotti diversi o le attaccano sia al prodotto che all’azienda.
Facciamo un esempio pratico che ho visto la settimana scorsa analizzando un e-commerce di integratori.
Hanno un prodotto con 4,5 stelle da 100 recensioni. Nel codice della pagina, quelle stesse 4,5 stelle sono collegate a:
- il prodotto specifico (Vitamina C 1000mg);
- l’azienda produttrice;
- la categoria “Vitamine”.
Tre cose diverse, una sola valutazione. Google va in confusione.
Cosa potrebbe accadere? Le stelline potrebbero sparire dai risultati di ricerca, o peggio, Google potrebbe penalizzare la pagina per dati strutturati fuorvianti.
Cosa significa “un solo obiettivo”?
Tradotto in parole semplici: ogni recensione vale per una cosa sola.
Se hai 4,5 stelle per il tuo frullatore, quelle stelle devono parlare solo del frullatore. Non del frullatore + il tuo negozio + la categoria elettrodomestici.
Se vuoi recensioni anche per il tuo negozio, devi usare recensioni diverse. Quelle di Google Business Profile, Trustpilot, o altre piattaforme che parlano specificamente della tua azienda. A proposito, se vuoi scoprire tecniche per aumentare le recensioni su Google, ci sono strategie specifiche che funzionano.
Come nasce questo casino?
Il problema nasce soprattutto con i plugin e i temi WordPress che generano automaticamente i dati strutturati.
Questi tool, per comodità, spesso:
- copiano le stesse stelline su più elementi della pagina;
- attaccano la valutazione del prodotto anche all’azienda;
- lasciano vecchi codici che si sovrappongono a quelli nuovi.
Tu guardi la pagina e sembra tutto normale.
Ma nel codice dietro le quinte, c’è un casino totale.
Quando si crea davvero confusione?
Detto ciò, ho iniziato a controllare decine di siti dopo questo aggiornamento di Google.
E ho trovato tre errori ricorrenti che creano problemi:
Errore 1: pagine categoria con recensioni generiche
Ho visto pagine categoria (tipo “Olio di CBD”) con una recensione 4,8 stelle che rappresenta… cosa esattamente? Tutti gli oli insieme? Un prodotto specifico?
Google non lo capisce. E se Google non capisce, non mostra le stelline.
Le pagine categoria non dovrebbero avere dati strutturati Product con recensioni. Solo i singoli prodotti devono averli.
Errore 2: stesse recensioni per prodotto e azienda
Un e-commerce di cosmetici aveva questo setup:
- prodotto “Crema Viso”: 4,7 stelle da 80 recensioni;
- azienda “Beauty Lab”: 4,7 stelle da 80 recensioni.
Stesse identiche recensioni, due entità diverse. Sbagliato.
Le recensioni del prodotto parlano del prodotto. Le recensioni dell’azienda devono venire da fonti esterne che valutano il servizio clienti, la spedizione, l’affidabilità.
Errore 3: aggregate rating sulle categorie di prodotto
Alcuni siti fanno la media delle recensioni di tutti i prodotti di una categoria e la mostrano come rating della categoria stessa.
Tipo: “Integratori Proteici: 4,5 stelle (media di 20 prodotti)”.
Anche questo confonde Google. Una categoria non è un prodotto, non può avere recensioni.
Come puoi verificare se hai questo problema?
Prima di toccare qualsiasi cosa, devi capire se il tuo sito ha questo problema.
Ecco i passaggi pratici:
1. Usa lo strumento test dei risultati avanzati di Google
Vai su Google Rich Results Test e inserisci l’URL della tua pagina prodotto.
Guarda quante entità hanno recensioni o valutazioni. Se ne vedi più di una per la stessa recensione, hai un problema.
2. Controlla il codice sorgente
Fai clic destro sulla pagina → “Visualizza sorgente pagina” → cerca “aggregateRating” o “review”.
Conta quante volte appaiono. Se appaiono tante volte con gli stessi valori ma ID diversi, c’è confusione.
3. Verifica su Search Console
Vai su Google Search Console → Miglioramenti → Snippet di recensioni.
Se vedi errori o avvisi, probabilmente hai dati strutturati ambigui.
Come puoi risolvere questi problemi con le recensioni?
Ora la domanda che ti stai facendo: come sistemo questo casino?
Per le pagine prodotto
Ogni pagina prodotto deve avere un solo dato strutturato Product con le sue recensioni specifiche.
Esempio di struttura corretta:
- prodotto: Olio CBD 10%;
- recensioni: 238 recensioni con media 4,8 stelle;
- codice: UN SOLO blocco Product con aggregateRating.
Non duplicare queste recensioni da nessuna altra parte della stessa pagina.
Se hai bisogno di capire meglio come scrivere recensioni di prodotti che siano utili sia per gli utenti che per Google, abbiamo creato alcuni contenuti anche qui su Wonize.
Per le pagine categoria
Le pagine categoria non dovrebbero avere dati strutturati Product con recensioni.
Usa invece:
- schema Organization (per l’azienda, senza recensioni prodotto);
- schema ItemList (per elencare i prodotti della categoria).
Le stelline appariranno sui singoli prodotti quando gli utenti cliccano, non sulla categoria.
Per l’azienda
Se vuoi recensioni per la tua azienda (e dovresti), usa dati separati e specifici:
- recensioni da Google Business Profile;
- recensioni da Trustpilot o piattaforme simili;
- valutazioni sul servizio clienti.
Non riciclare mai le recensioni dei prodotti per l’azienda.
Ma se rimuovo le stelline dalla categoria, perdo traffico?
Questa è la domanda da un milione di dollari.
La risposta onesta: dipende.
Se attualmente vedi le stelline nei risultati di ricerca per la tua pagina categoria, rimuoverle potrebbe impattare il click-through rate.
Però considera questo: Google sta diventando sempre più severo su questi aspetti. Quello che funziona oggi potrebbe smettere di funzionare tra qualche mese quando applicheranno le regole in modo più rigido.
Google rimuoverà le recensioni false in modo sempre più preciso grazie ai suoi modelli di intelligenza artificiale. Questo significa che l’algoritmo sta diventando bravissimo a individuare anomalie e incoerenze nei dati strutturati.
Il mio consiglio
Prima di toccare qualsiasi cosa, fai questo test:
- Cerca la tua pagina categoria su Google;
- Guardi se le stelline appaiono nei risultati?;
- Se SÌ → valuta attentamente il rischio prima di rimuoverle;
- Se NO → puoi rimuovere il dato strutturato senza perdere nulla.
In generale, meglio essere conformi ora che aspettare una penalizzazione.
Gli strumenti pratici che puoi usare
Detto ciò, non devi fare tutto a mano.
Ci sono strumenti che ti aiutano a identificare e risolvere questi problemi:
Schema Markup Validator
Oltre al test di Google, usa anche il Schema.org Validator. Ti mostra la struttura completa dei tuoi dati e evidenzia le ambiguità.
Screaming Frog
Se hai tante pagine, Screaming Frog può estrarre tutti i dati strutturati del sito e mostrarti dove ci sono duplicazioni o problemi.
Plugin WordPress (con attenzione)
Se usi WordPress, controlla le impostazioni del tuo tema o plugin SEO. Molti hanno opzioni per disabilitare lo schema automatico su certe pagine.
Attenzione però: alcuni plugin sono testardi e generano schema anche quando gli dici di non farlo. Verifica sempre il codice finale.
Casi particolari: varianti prodotto
Un altro casino frequente: i prodotti con varianti.
Esempio: una maglietta disponibile in 5 colori e 4 taglie.
Ogni variante ha recensioni separate? O le recensioni sono per il prodotto generale?
La regola di Google: se le recensioni parlano del prodotto in generale (qualità del tessuto, vestibilità), vanno sul prodotto principale. Se parlano di una variante specifica (tipo “il rosso è più bello”), dovrebbero essere separate.
Nella pratica, la maggior parte degli e-commerce usa recensioni cumulative sul prodotto principale. È accettabile, purché sia chiaro che le recensioni si riferiscono al prodotto, non alle singole varianti.
Conclusione
Google lo dice sempre più spesso, ma molti SEO ancora non ascoltano: la chiarezza dei dati strutturati conta più della quantità.
Non serve avere schema dappertutto se poi è ambiguo.
Meglio avere:
- pochi dati strutturati, ma precisi;
- ogni recensione collegata a una sola entità;
- fonti chiare per ogni valutazione.
Questo aggiornamento di Google sulle recensioni è solo l’ultimo esempio di una tendenza più ampia: l’era delle scorciatoie SEO è finita.
Google vuole siti che offrono informazioni chiare agli utenti. Se i tuoi dati strutturati confondono l’algoritmo, probabilmente confondono anche le persone.
E alla fine, sono le persone che comprano, non Google.

